Fitch ha leggermente ridotto le previsioni di crescita per l’Italia, e ora si aspetta una crescita dello 0,9% nel 2023 e dell’1% nel 2024. È quanto si legge nel Global Economic Outlook Report aggiornato a settembre.
Il taglio delle previsioni, spiega l’agenzia di rating, è dovuto a un risultato peggiore del previsto nel secondo trimestre del 2023 quando il Pil si è contratto dello 0,4%, con una stagnazione dei consumi delle famiglie. Il volume delle vendite al dettaglio è stato inferiore dello 0,6% nel periodo maggio-luglio rispetto al trimestre precedente.
“L’impennata degli investimenti, favorita dalle agevolazioni fiscali per gli investimenti residenziali, che stanno per scadere, ha spiegato circa la metà della crescita dell’Italia nel 2021 e 2022, molto più che nei Paesi dell’Eurozona. La fine di questo boom (che era prevista) indica un rallentamento della crescita”, spiega l’agenzia.
L’aumento dei tassi d’interesse e l’inasprimento delle condizioni di credito, secondo Fitch, peseranno anche su investimenti e consumi, anche se la crescita del credito alle famiglie in Italia è stata a lungo contenuta. Il credito alle
famiglie in rapporto al Pil è pari al 40,8% in Italia, rispetto alla media della zona euro del 56%.
Gli investimenti in macchinari e attrezzature hanno tenuto nel secondo trimestre del 2023, ma le costruzioni sono calate. L’agenzia prevede ancora una crescita degli investimenti nel 2023 e nel 2024, nell’ipotesi che gli investimenti del settore pubblico possano raccogliere il testimone dalle famiglie.
Questo presuppone che l’Italia possa sfruttare alcuni benefici derivanti dagli investimenti contenuti nel Piano Nazionale di Resilienza e Ripresa, ma l’agenzia ha rivisto al ribasso le sue aspettative, il che spiega parte della revisione al ribasso della crescita del Pil per il 2023.
Anche il Fondo Monetario Internazionale, nelle scorse settimane, aveva sottolineato possibili rischi al ribasso per l’economia italiana.