La perdita di acqua radioattiva fu confermata il 22 novembre 2022. Ma solo oggi la società Xcel Energy annuncia di aver “rilevato e trattato” la fuga di liquido contaminato in una centrale nucleare nel nord degli Stati Uniti, sottolineando che non c’è stato “alcun rischio” per gli abitanti e per l’ambiente. 

La perdita, secondo quanto dichiara la società, riguarda acqua contaminata da trizio – un isotopo radioattivo dell’idrogeno. Si tratterebbe di 400mila galloni, più di un milione e mezzo di litri. Ma sarebbe rimasta confinata al sito dell’impianto atomico, che si trova a Monticello, vicino Minneapolis, nello Stato americano del Minnesota. L’acqua contaminata “non è stata rilevata al di fuori delle strutture o nell’acqua potabile locale”, scrive Xcel Energy in un comunicato, e la situazione “non rappresenta un rischio per la sicurezza e la salute della popolazione locale o per l’ambiente”. “La perdita è stata fermata e non ha raggiunto il fiume Mississippi o fonti di acqua potabile contaminate”. Un funzionario di Xcel Energy aggiunge che la società continua a “raccogliere e trattare l’acqua potenzialmente interessata, monitorando le vicine fonti di acque sotterranee”. Xcel Energy stima di aver finora recuperato circa il 25% del trizio rilasciato. La perdita “proveniva da un tubo che correva tra due edifici”. 

I funzionari locali stanno “monitorando gli sforzi di Xcel Energy per ripulire” il rilascio di acqua, sostiene la Minnesota Pollution Control Agency (MPCA), l’organo pubblico deputato a controllare situazioni di inquinamento ambientale: “Sapevamo della presenza di trizio in un pozzo di monitoraggio, ma l’azienda non aveva ancora identificato la fonte della perdita – ora che conosciamo quanta acqua contaminata si è diffusa nell’ambiente possiamo rendere pubbliche queste informazioni”.

Quando le è stato chiesto perché non abbia condiviso l’informazione prima, l’azienda ha risposto che non c’era “minaccia immediata per la salute e la sicurezza”. Già nel 2009 era stata segnalata una piccola perdita di trizio dalla stessa centrale. 

In questi stessi giorni, il Giappone si prepara a riversare in mare una enorme quantità di acqua radioattiva, quella usata per raffreddare i reattori della centrale di Fukushima che si fusero 12 anni fa in conseguenza di un forte terremoto. 

 

 

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