Nel complesso del 2022 l’export italiano registra una crescita del 19,9%, sintesi di incrementi analoghi sui mercati Ue (+19,7%) ed extra Ue (+20,2%), e trainata soprattutto dall’aumento delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+42,8%), prodotti petroliferi raffinati (+80,0%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+17,6%), macchinari e apparecchi n.c.a. (+10,3%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+16,7%) e sostanze e prodotti chimici (+20,1%).
È il commento dell’Istat ai dati del commercio con l’estero a dicembre 2022 che rileva come, su base annua, i paesi che forniscono i contributi maggiori all’incremento dell’export nazionale sono Stati Uniti (+22,5%), Francia (+14,6%), Svizzera (+24,3%), Turchia (+38,4%) e Germania (+7,0%). L’export verso la Russia si conferma in forte flessione (-27,7%).
La crescita dell’import è del 36,5%, spiegata soprattutto dai maggiori acquisti di prodotti energetici. ”Nella media del 2022, i prezzi all’import segnano una crescita del 18,5%, la più alta dal 2005, ossia da quando è disponibile la serie storica dell’indice. Al netto dell’energia, i prezzi crescono in media d’anno del 10,3% (+4,7% nel 2021)”, aggiunge l’Istat.
Deficit 2022 sopra i 31 miliardi di euro
Nell’anno 2022 il deficit commerciale è pari a -31.011 milioni (da +40.334 milioni del 2021), quello energetico a -111.278 milioni (era -48.356 milioni l’anno prima). L’avanzo dell’interscambio di prodotti non energetici (80.267 milioni) è elevato ma meno ampio rispetto al 2021 (88.690 milioni).
“Il deterioramento del saldo commerciale nel corso dell’anno, tornato comunque positivo negli ultimi due mesi, porta a un deficit commerciale complessivo per il 2022 superiore ai -31 miliardi di euro, a fronte di un avanzo di oltre 40 miliardi del 2021”, commenta l’Istat.
La stima del saldo commerciale a dicembre 2022, aggiunge l’Istituto di Statistica, è pari a +1.067 milioni di euro (era -1.475 milioni a dicembre 2021). Il deficit energetico (-8.931 milioni) è più ampio rispetto a un anno prima (-7.180 milioni) mentre l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici (9.998 milioni) è elevato e in deciso aumento rispetto a dicembre 2021 (5.705 milioni).