ll talentuoso centrocampista della Juventus, Nicolò Fagioli, è indagato dalla Procura di Torino. Lente di ingrandimento su un giro di scommesse su piattaforme online. Il giocatore piacentino, classe 2001, avrebbe scommesso su alcuni siti illegali: ciò complica la sua posizione. Manuela Pedrotta il Pubblico Ministero conduce l’indagine resa nota da La Stampa. Gli investigatori della squadra mobile di Torino, hanno indagato sugli accessi , sulle transazioni e hanno quindi incrociato i dati, finendo per individuare gli utenti . Tra gli indagati, risulterebbe il giovane calciatore bianconero Fagioli. Il reato è quello del gioco d’azzardo su piattaforme illegali. Se fosse accertata la violazione del codice sportivo, si prospetta inibizione o squalifica per il giocatore bianconero. La procura federale della Figc ha già interrogato il calciatore. La violazione del divieto comporta “la sanzione della inibizione o della squalifica non inferiore a tre anni e dell’ammenda non inferiore ad euro 25.000,00″.
La difesa del calciatore della Juve, in una dichiarazione dei suoi legali Luca Ferrari e Armando Simbari, puntualizza: “Nicolò Fagioli si è autodenunciato” alla giustizia sportiva ed è “sereno” sulla vicenda che lo vede indagato dalla Procura della Repubblica di Torino per scommesse online su siti non autorizzati.
“Nella nostra qualità di legali di Nicolò Fagioli” sottolineano gli avvocati “in riferimento alle notizie apparse sulla stampa in data odierna, possiamo rappresentare che il nostro assistito sta affrontando con responsabilità la vicenda, in un’ottica di massima trasparenza e collaborazione con l’Autorità giudiziaria ordinaria e sportiva, come dimostra il fatto di essersi attivato per primo e tempestivamente nei confronti della Procura Federale. Nicolò è sereno ed è massimamente concentrato sulla Juventus e sul campionato”.
Nicolò Fagioli, centrocampista della Juventus
Il gioco d’azzardo non è reato, se non su piattaforme illegali o se le scommesse sono effettuate sulla disciplina praticata. L’articolo 24 del Codice di giustizia sportiva esplicita infatti il divieto “ai soggetti dell’ordinamento federale, ai dirigenti, ai soci e ai tesserati delle società appartenenti al settore professionistico di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, anche presso soggetti autorizzati a riceverle, che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della Figc, della FIfa e della Uefa”.
Generalmente si chiude con il pagamento di una multa che estingue il reato. L’ordinamento federale invece fa esplicito riferimento alle scommesse: per i calciatori c’è l’obbligo di denuncia. Ma soprattutto: ogni tesserato ha l’esplicito divieto di scommettere in qualsiasi modo al fine di trarne profitto. La Procura della Figc è a conoscenza del procedimento dal 30 agosto, la segnalazione è stata inviata dai legali dello stesso calciatore che è già stato ascoltato dalla procura federale. L’ufficio del procuratore federale Giuseppe Chinè aveva infatti ricevuto la segnalazione anche dal magistrato che conduce l’inchiesta e aperto a sua volta un fascicolo a carico del calciatore. L’indagine, a quanto si apprende, è in dirittura di arrivo. Fagioli potrebbe andare incontro a una sanzione che può arrivare fino alla squalifica di tre anni o più, alla quale aggiungere un’ammenda a partire da 25 mila euro.